mercoledì 19 giugno 2013

L'immortalità e l'importanza della fotografia

"Einstein, rivolgendosi ai giovani, disse loro: "Tenete bene a mente che le cose meravigliose che imparate a conoscere nella scuola sono opere di molte generazioni: sono state create in tutti i paesi della terra a prezzo di infiniti sforzi e dopo appassionato lavoro. Questa eredità è lasciata ora nelle vostre mani, perché possiate onorarla, arricchirla e un giorno trasmetterla ai vostri figli. E così che noi, esseri mortali, diventiamo immortali mediante il nostro contributo al lavoro della collettività". Riflettete su questo appello a voi indirizzato."

Questo era il titolo del tema di Italiano che sviluppai all'esame di maturità. Una frase che mi colpì moltissimo e con la quale in questi anni mi sono confrontato in più occasioni. Quando si è ragazzini si fanno dei sogni ed alcuni di questi, qualora dovessero realizzarsi, potrebbero garantire in qualche modo l'immortalità di cui parlava Einstein; si sogna di diventare medici o ricercatori e di sconfiggere una malattia rara, di diventare astronauti e di essere i primi a sbarcare su Marte. Si sogna di maturare esperienze che un domani potranno costituire un prezioso bagaglio per figli o nipotini. Poi si cresce e ci si rende conto che per mille ragioni quei sogni sono potranno avverarsi ed in qualche modo, se ci si ferma a pensare, si può rimanere un po' spiazzati.

Così se un giorno il destino, all'esame di maturità, fa incrociare la nostra strada con quella frase di Einstein, succede che prima o poi ci si trova a ragionarci sopra e ci si debba in qualche modo fare i conti. Io non ho figli cui trasmettere qualcosa, sia in senso materiale che a livello di valori o conoscenze. Non possiedo abilità tali da permettermi di realizzare qualcosa per cui passerò alla storia. Eppure proprio grazie alla mia più grande passione, quella per la fotografia, mi sono reso conto che il piccolo miracolo dell'immortalità è possibile, ed è accessibile a tutti. Più volte, scattando foto ai matrimoni di amici, mi sono trovato a ripensare all'album di nozze dei miei genitori, a quante volte negli anni lo abbiamo sfogliato insieme ricordando persone care, persone a volte scomparse, tra cui il fotografo stesso. 


Capita che una mattina al caffè la mia amica e collega Michela mi racconti di aver riguardato insieme alla sua bimba alcune foto che io ho scattato al suo matrimonio e mi dica che la piccola, quando deve parlare di me, mi ricorda come "quello che ti ha fatto le foto al matrimonio". Quando la piccola Aurora, fra cinquant'anni, mostrerà ai propri bimbi le foto di mamma Michela il giorno delle nozze, ci sarà un pezzetto di me, io continuerò ad essere "quello che ha fatto le foto al matrimonio di nonna Michi"... in qualche modo anche io mi sono garantito un po' di immortalità.












sabato 1 giugno 2013

Il polarizzatore e... la Darsena di Savona

Ultimamente ho avuto un po' di contrattempi e cose da fare e non ho potuto dedicare a me stesso ed alle cose che più mi appassionano, fotografia in primis, il tempo che avrei voluto. A farne le spese è stato soprattutto il blog che, per la realizzazione di post di un certo interesse, richiede tempo e concentrazione, cose che a Maggio non hanno fatto parte del mio quotidiano. Il meteo inoltre non è stato amico; pioggia, freddo e cieli grigi si sono rivelati un incredibile deterrente per la mia scarsa forza di volontà, nonché tomba per il buonumore, la creatività e la voglia di fare. Sabato scorso però, a dispetto di previsioni meteo non certo incoraggianti, mi sono risvegliato sotto uno splendido sole ed un cielo azzurro come non si vedevano da mesi; quale ghiotta occasione per una delle mie solite sfide fotografiche, uscire con il corredo ridotto ai minimi termini (la sola Olympus E-P1 ed un filtro polarizzatore) e provare a tornare a casa con un paio di immagini decenti nella scheda di memoria.


La E-P1 è una ottima macchina fotografica della famiglia delle mirror less (una sorta di reflex semplificata alla quale è stato eliminato lo specchio, per dirla con le parole che utilizzerei per spiegarlo ai miei genitori, poco avvezzi alla materia) e può essere acquistata nel mercato dell'usato con lo zoom di serie per cifre piuttosto buone, attorno ai 250€. La caratteristica di questa famiglia di fotocamere è quella di essere equipaggiata con sensori più grandi e più performanti rispetto alle compatte, di avere ottiche intercambiabili e controllo completo su tutte le funzionalità come le reflex, il tutto su corpi più leggeri e meno ingombranti. L'ideale per chi, appassionato di fotografia e desideroso di possedere una fotocamera di qualità, non sia disposto a girare con chilogrammi di attrezzatura in spalla.

Il filtro polarizzatore invece è una delle cose che non dovrebbero mai mancare nella borsa dell'appassionato fotografo. Spiegare in poche parole il suo funzionamento non è cosa semplice, basti però sapere che l'effetto pratico sulle nostre immagini, se orientato correttamente, sarà quello di ottenere colori più saturi (e cieli più blu). Non è solo questo in realtà, si rivela utilissimo anche quando si vogliono eliminare fastidiosi riflessi dalle vetrine o dagli specchi d'acqua per fotografare attraverso di essi; potete approfondire l'argomento leggendo  -> questo interessantissimo ed esaustivo articolo sul sito della Nital, importatore di Nikon per l'Italia. Quello che si vede nell'immagine sottostante è l'effetto del filtro polarizzatore utilizzato quando si ha il sole a 90 gradi rispetto alla scena inquadrata (in questo caso esattamente alla nostra destra).

Fonte immagine: Wikipedia

Ma torniamo alla mia passeggiata fotografica. Savona non è certo Roma, non è una città particolarmente interessante, almeno non per me che vi sono nato e che ne conosco a menadito ogni stradina avendola percorsa per alcuni lustri. Tuttavia ha un centro storico piuttosto grazioso ed a pochi passi da questo si trovano il porticciolo turistico e la vecchia darsena, rimessa a nuovo da pochi anni e diventata uno dei luoghi di ritrovo della gioventù locale per l'aperitivo e nelle serate estive. La zona è stata ridisegnata con palazzi molto moderni, una vera gioia per gli appassionati di architettura, e non mancano gli spunti per realizzare qualche foto. Questo è il porto visto dalle aree ex Italsider; le torri sono parte delle nuove costruzioni mentre i palazzi sulla destra delimitano la "via del passeggio", zona ricca di bar e ristoranti.


Questo è un particolare dei palazzi di recente costruzione, realizzati a mio avviso con ottimo gusto grazie a geometrie semplici ma rigorose ed alla adozione di bellissimi colori che richiamano quelli del cielo e del mare.


Le vetrate di questi palazzi si prestano a fare da specchio per cogliere bellissimi riflessi della città


Questo invece è uno dei ristoranti di recente apertura. Non ho ancora avuto occasione di sperimentarlo ma alcuni amici me ne hanno parlato "un gran bene" e mi sono ripromesso di andarci quanto prima. Mi sono accontentato di rubare uno scatto all'insegna posta sopra l'ingresso, mi ha colpito per il contrasto dei colori sul cielo azzurrissimo.


Un'altra vista del porticciolo, leggermente più larga della precedente; qualche nuvoletta provvidenziale, resa ancor più evidente dal filtro polarizzatore, ha spezzato la monotonia del cielo azzurro regalando a questo quadretto un aspetto più suggestivo e particolare.



Savona è uno dei porti di attracco delle navi Costa e chi dovesse trovarsi a fare una crociera del Mediterraneo vi farà sicuramente scalo. Spero che le mie foto possano stuzzicare la sua curiosità ed essere un incentivo per fare quattro passi nel grazioso porticciolo e fra i palazzi della darsena. 

A presto e... buon polarizzatore a tutti.
Flavio