mercoledì 14 marzo 2012

Faber

Chiacchierando del più e del meno tra colleghi si è fatto il nome di Fabrizio De Andrè e si è parlato di un museo a lui dedicato. Immancabilmente il mio pensiero è andato alle numerose foto che ho scattato ad una piazza che anni fa gli è stata dedicata nella mia città. Riporto qui alcune foto e pensieri dedicati a Fabrizio ed a questa Piazza e pubblicati tempo fa da me su altre piattaforme.





Succede una cosa strana, nella mia città... 

Succede che viene dedicata una piazza a Fabrizio De Andrè. Nulla di strano, siamo in Liguria e Fabrizio, Faber per chi lo ha sempre seguito ed ammirato, è di Pegli ed ha vissuto e cantato spesso della sua Genova, di quella Genova fatta di degrado, della vita difficile di Via del Campo, del quartiere di Sant'Ilario allietato per breve periodo dall'arrivo di Bocca di rosa. 


Succede che gli viene dedicata una Piazza. 

De Andrè... Piazza Fabrizio De Andrè, nella nuovissima zona vip della mia città, accanto ai (pochi) locali notturni ed alla rinata Vecchia Darsena che nelle sere d'estate si popola di figuri che pensano di essere i Briatore della riviera di Ponente, i nuovi Vip della Savona da bere. 

Ci vado e faccio qualche scatto... ci sono tornato più volte, affascinato dalle geometrie, dai colori che profumano di mare, ma che non riescono a trasmettere quegli odori della vecchia Genova, della Liguria cantata spesso da Fabrizio, Faber... pardon. 



Provo a girarla a tutte le ore, scatto, annuso, guardo... torno a casa deluso e provo a convertire questa visione dai delicati colori del mare in una visione in bianco e nero... Le sensazioni di quella Genova però... non arrivano. 


Sul calar della sera... una certa brezza, colori meravigliosi... ma l'odore è sempre quello dell'acciaio; ma non è l'acciao di Fabrizio, Faber... pardon. Non è quell'acciaio di Cornigliano e delle acciaierie Riva, ma un acciaio pulito e tirato a lucido.



Succede che mi fermo e rifletto, che mi trovo immobile a pensare ed a guardarmi attorno, tra quei vetri, quelle luci e quell'acciaio tanto diversi dalla sua Genova... ed a ricercare dove, in tutto questo, possa trovarsi una traccia di Fabrizio, Faber... pardon. 



Il 18 Febbraio 1940, 72 anni fa, nasceva a Pegli Fabrizio de Andrè... Faber, pardon.



lunedì 12 marzo 2012

Giallo


Il freddo delle ultime settimane ha avuto su di me un duplice effetto: prima di tutto ha ridotto a zero la mia voglia di uscire per camminare e smaltire qualche etto. Poi, come tutti sanno, il freddo aumenta il fabbisogno calorico e di conseguenza, sotto il profilo alimentare, non mi sono privato di nulla. Quella del fabbisogno calorico in aumento a causa del freddo, in realtà, non credo sia applicabile all'uomo moderno tutto casa ed ufficio come me; potrà essere valida per chi fa vita all'aria aperta, esposto alle rigide intemperanze dell'inverno... tuttavia mi sembra un'ottima scusa per concedersi qualche stravizio alimentare e moralmente costituisce un buon alibi e non mi fa sentire in colpa quando salgo sulla bilancia.


Deciso a riprendere il controllo della situazione (del mio corpo, più che altro), unendo l'utile al dilettevole, ieri pomeriggio ho buttato lo zaino fotografico in spalla e sono uscito per fare quattro passi in riva al mare (camminando sulla sabbia si fatica molto e si smaltisce almeno quel dolcetto al quale proprio non hai saputo resistere). Meta della camminata è la solita tranquilla spiaggetta dove abitualmente vado a prendere un po' di sole in estate, a tre minuti da casa (in macchina, a piedi saranno venti minuti circa). Dietro la spiaggia ci sono numerose baracche che negli anni sono state abbellite con alberi e piante e spesso ho trovato ottimi soggetti per fare qualche scatto.

Le catastrofiche conseguenze del gelo purtroppo non hanno colpito solo il mio fisico, ma si sono accanite anche sulla vegetazione del mio piccolo angolo di paradiso facendo piazza pulita di ogni fiore. Ho girovagato per qualche minuto senza trovare nulla di interessante e proprio quando stavo per riprendere la via di casa ho visto una piccola macchiolina gialla fare capolino tra i fili d'erba...

In tutto una decina di scatti... il mio piccolo angolo di paradiso non mi ha tradito neppure questa volta.