sabato 9 marzo 2013

Giovanni Gastel e la fotografia


Negli ultimi giorni ho trovato un po' di tempo per riguardare un documentario ed alcune interviste al grande fotografo Giovanni Gastel. Le ho trovate illuminanti, estremamente ispiranti, ed ho pensato di metterle insieme e fornirvene un sunto. E' stato necessario un lungo lavoro di trascrizione a mano (play, pause, scrivi, play, pause, scrivi...) e di rielaborazione. Spero che il risultato del mix fra le testuali parole di Gastel e ed alcuni miei passaggi possa risultare interessante ed ispirante quanto lo è stato per me.

Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, ultimo di sette figli. "Noi sette figli apparteniamo ad un insanguamento molto particolare, figli di una signora dell'altissima aristocrazia, i Visconti di Modrone più gli Erba. La madre è una Erba, quindi i tantissimi soldi dell'industria farmaceutica. Mio padre invece una adorata persona che però veniva da una famiglia più normale. Il poter vivere in questi posti che appartenevano alla famiglia Visconti o alla famiglia Erba, queste meravigliose ville, vedere quadri straordinari è stato estremamente formativo"L'influenza dell'ambiente e delle persone che lo circondano fin dall'infanzia condiziona il suo modo di lavorare e Gastel andrà sempre cercando quei modelli di bellezza ed eleganza nelle sue fotografie. 

"Io non volevo fare il fotografo nella mia vita, in realtà io avrei pensato di fare il poeta. Poi ho avuto una fidanzata che mi ha molto molto forzato perchè trovava che avevo talento nella fotografia e mi ha fatto un grande regalo. Certamente se non avessi fatto il fotografo avrei tentato di fare il poeta di professione. Mi piace, continuo a scrivere e la poesia è un grande amore della mia vita. Trovo anche dei paralleli tra fotografia e poesia come tra romanzo e cinema, sono mondi abbastanza paralleli. La sintesi ed il rigore che c'è nella poesia lo ritrovo anche nella fotografia."
"Io ho cominciato negli anni settanta quando la moda italiana non c'era. Ho cominciato nel '76 a fare gavetta. Nel frattempo, mentre mi preparavo, è nato il made in Italy che mi ha subito imbarcato, per fortuna, ed è stata la più grande fortuna storica della mia vita. Ovviamente dai primi anni ottanta, da quando è scoppiato il made in Italy ad oggi si sono alternate letture del mondo della moda infinitamente diverse; è anche il gran divertimento di questo mestiere, tu adatti la tua creatività al mondo che cambia, il mondo sfila davanti alla tua macchina fotografica con le sue variazioni e tu devi trovarne un eco dentro di te."

Una delle cose che colpiscono ascoltando le interviste di Gastel è l'utilizzo della parola fortuna. La menziona più volte, spesso dice di aver avuto fortuna per via delle  sue origini aristocratiche e per essersi trovato nel posto giusto, al momento giusto, a fare la cosa giusta. La fortuna   è qualcosa  che incroci e che devi saper cogliere. "L'essere nipote di Lucchino Visconti è stata una grande lezione. Naturalmente quando si è all'ombra di un gigante così bisogna imparare tanto. Più che imparare dalle opere che sono straordinarie  ma sono il frutto della sua creatività si impara il metodo. Visconti aveva una enorme serietà, una preparazione assoluta, una immersione nel lavoto totale, aveva un modo di gestire il tempo completamente dentro il prodotto che doveva dare. Questa grande serietà è stata di esempio per tutta la mia vita. Poi l'essere parente ti apre certamente qualche porta... poi te la chiude anche, ti danno forse una prima opportunità  e poi è difficile che ti danno la seconda, per cui la prima devi coglierla al volo, per cui se tu hai qualcosa da dire aiuta, se non hai niente da dire non serve a niente neanche essere parenti di nessuno."

Parlando delle persone che hanno influenzato la sua vita, Gastel menziona i grandi nomi del made in Italy, Armani, Capucci, "Versace è forse il più geniale di tutti quelli che ho incontrato. Mi diceva divertiti, stupiscimi, fai una cosa che non mi aspetto". "Il lavoro della moda è un lavoro di equilibrio tra la forza della committenza ed il tuo stile personale; si tratta di trovare una sorta di mediazione, non è la mia espressione pura, io devo entrare nella testa delle grandi aziende che mi affidano il loro marchio, cercare di capirlo e trovare dentro il mio stile personale delle rispondenze a questo input". Nel mondo della moda ci sono gli stilisti, ma anche le modelle. Gastel racconta che nei casting cerca qualcosa che vada oltre la bellezza, cerca anche l'anima perchè se non c'è anima, se negli occhi della modella non c'è nulla, con la tua fotografia le passi attraverso e vedi il fondale.  "Forse la modella che mi ha stupito di più è Linda Evangelista che ho cominciato a fotografare quando era giovanissima, è arrivata a diciotto anni a Milano, negli anni ottanta, e si capiva che era destinata a diventare una star assoluta, già a diciotto anni. Una donna piena di personalità ed un anmale da fotografia. Tra l'altro io non capivo perchè, le prime volte che la fotografavo, non le parlavo e lei faceva esattamente le espressioni che avevo in mente.  Allora gliel'ho chiesto e lei mi ha risposto - è facilissimo, io guardo le facce che fai tu di fianco alla macchina fotografica e le rifaccio - E' geniale, lei riusciva a entrare nella testa dei fotografi e ad essere come tu la volevi, anche senza molte parole".

In merito alla fotografia digitale, che molti della sua generazione definiscono come la morte della fotografia, Gastel ha un'idea diversa. "Ho sempre cercato di miscelare nela mia fotografia qualcosa di storico e qualcosa di avvenieristico. Ho sempre lavorato con grandi formati, la fotografia un po' del Far West,  proprio telo nero e soffietto, però applicata allo sviluppo Polaroid che era una tecnologia avvenieristica. Adesso tutto questo universo sta finendo, la fotografia si rinnova con l'ingresso del digitale. Io, finchè mi è concesso, lavorerò con apparecchiature di tipo analogico e non digitale, però contemporaneamente sto molto studiando la fotografia digitale nel senso che è sicuramente il futuro ed è molto stimolante, nel senso che sta nascendo una fotografia che è nuova, completamente nuova. Quello che penso è che non bisogna ostinarsi a fare le fotografie di una volta con le tecnologie nuove, bisogna cercare una nuova fotografia. Da un certo punto di vista il movimento fotografico non è mai stato così vivo come adesso e ne sono molto felice." 

Nella fotografia, anche per via dell'evoluzione del mondo della comunicazione, della rete, sembra che tutto sia stato già inventato e che tutti abbiano visto tutto. E' interessante la chiave di lettura di Gastel su questo argomento, su come a suo avviso un giovane fotografo possa ancora fare qualcosa di nuovo e diventare un bravo fotografo. "Penso che per chi fa un mestiere creativo il passato non deve esistere. Tu devi giocarti la tua chance quel giorno li, su quel lavoro li, come se non ci fosse niente prima e niente dopo. E' l'unica volta in cui puoi dimostrare di essere un grande fotografo, di avere una visione del mondo e anche del prodotto. Se tu riesci a fare questo tutti i giorni, l'emozione c'è sempre e ti rinnovi continuamente". "Quasi tutti terrorizzano i giovani dicendo che il mondo è terribile, che non ci sarà mai possibilità di lavoro, ma tutto ciò non è vero. La fotografia per esempio è una grande madre e per chi apporta una lieve variazione alla norma c'è sempre spazio, ci sarà sempre... non grandi rivoluzioni che non sono in grado di fare, ma piccoli spostamenti. Quello che mi preoccupa un po' dei giovani è che spesso arrivano ad un livello che è quello dei professionisti affermati e pensano di essere arrivati... invece il lavoro comincia da li, bisogna spostare un millimetro, un centimetro avanti l'offerta. Bisogna dare a chi vede il tuo prodotto di dire -beh, questa  cosa non c'era -  ed a quel punto il lavoro c'è, c'è in giro per il mondo e si può vivere tranquillamente di fotografia. E' faticoso trovare una variazione, doloroso anche, ma quella è la differenza tra un buon fotografo ed uno normale".

Una delle cose su cui Gastel ama soffermarsi è lo stile, in questo caso lo stile del fotografo, qualcosa che si ha e che evolve con il fotografo stesso. "Io penso che lo stile sia un lavoro a togliere, a ripulire. Uso sempre meno, sempre meno luci, sempre meno fondali, sempre meno ambientazioni. Da ragazzo cerchi di mettere idee su idee su idee su idee, poi piano piano cominci a togliere, a togliere, a ripulire; quello che resta è la tua visione. Io penso che la fotografia non parli della realtà ma ne disegni una parallela, che è la mia realtà. Io racconto un po' il mondo come mi piacerebbe che fosse, e questa è una grande libertà che da il mio mestiere, è formidabile."





Le interviste che ho ascoltato sono realizzate in tempi diversi, le prima anni fa, l'ultimadi recente. Eppure la freschezza delle sue parole è sempre la stessa, così come l'entusiasmo nel raccontare il suo utopico progetto finale e nel descrivere il bello della fotografia. "Io dico sempre che il mio punto di arrivo finale sarà quello di fotografare il nulla ma capire che l'ho fotografato io, questo è il progetto finale. Però quello che mi pace di questo mestiere  è che la sera sono sempre un po' deluso di quello che ho fatto ma ogni mattina ho una nuova possibilità per provare a fare la foto perfetta, quella che mi darà la pace; oggi non sono riuscito ma domani mattina ci riprovo. In questa continua possibilità che offre il mio lavoro c'è questo bellissimo e utopico raggiungimento della perfezione. Questo è meraviglioso, credo che sia uno dei pochi mestieri che lo concedono".










36 commenti:

  1. E se non lo faceva lui il fotografo chi se no? Queste immagini sono dei capolavori!
    Fabiola

    wildflowergirl

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    1. Le foto sono spettacolari, peccato che la rete sia un po' avara nei suoi confronti ed il meglio della sua produzione non sia facilmente reperibile. Ciao e grazie del commento :)

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  2. ahhhh......Flavio, con questo splendido post hai superato te stesso....
    Gastel è una persona incredibile, le sue interviste parlano di una persona modesta e piena di gran talento, in cerca dell'optimum e dell'Arte con la A maiuscola. Nonostante i suoi blasonati natali è rimasto autentico e vero e consapevole di essere sempre perfettibile.
    Mia figlia Chiara Ferragni è stata fotografata da lui e mi ha detto che è fantastico e alla mano. I ritratti che ha scattato di lei sono particolari e diversi da tutti quelli che lei possedeva.
    questo è il link del post che lei gli ha dedicato
    http://www.theblondesalad.com/2011/12/chiara-by-giovanni-gastel.html

    un abbraccio carissimo Flavio!

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    1. Seguo sempre il blog di Chiara e questa foto è davvero bellissima; come hai detto tu, è molto particolare e diversa da quelle scattate da altri fotografi che ho visto pubblicate. Su Gastel ho avuto anche io la stessa impressione, dalle interviste traspare una modestia spesso inusuale nelle persone cresciute in un certo ambiente.

      Grazie mille per aver apprezzato questo post, mi fa tanto piacere.
      Buon fine settimana ed un abbraccio!
      Flavio

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    2. Buon fine settimana anche a te, carissimo!!!

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  3. Beh ma in fondo il poeta lo sta facendo, queste foto sono poesia no? Bravissimo!
    Don't Call Me Fashion Blogger
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  4. Molto carino il tuo blog… complimenti!
    Spero che passerai da me… e se vuoi potremmo anche seguirci a vicenda! Fammi sapere!

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    http://namelessfashionblog.blogspot.it/2013/02/giveaway-shop-online-donnapiu_28.html

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    1. Grazie per esserti soffermata qui, ho sbirciato le tue pagine ieri pomeriggio :)

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  5. Bel post Flavio :-)
    Gastel ha un grandissimo talento ed è bellissimo poter conoscere meglio la persona, e non solo il fotografo, grazie a te.
    Un bacione,
    Manu

    http://manudfancynotes.blogspot.it/

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    1. Grazie per l'apprezzamento ed il commento, Manu!!!

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  6. devo trovare il tempo per leggermi tutto ciò che hai scritto, perchè sembra molto interessante! torno presto! ;)

    xoxo from france

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    1. Io ed il post non scappiamo, ci trovi sempre qui :)

      Ciao Nastassja

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  7. La fortuna. lo stile. Questi i termini che mi colpiscono di questo post. Riconosceredi essere toccati dalla fortuna credo sia un segno di umiltà. Significa che sì è disposti a credere che molto dipende da noi ma molto anche da fattori esterni di cui noi non siamo gli artefici. E questo mi sembra un approccio schietto e sincero alla vita. Lo stile, in qualche modo, è come il talento, o ce l'hai o non ce l'hai. La bravura è capire cosa puoi fare su te taeeso per farlo emergere, per raffinarlo, per capirlo.
    Foto bellissime e descrizione-intervista-recenzione alla fotografia, profonda.
    Grazie
    Raffaella

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    1. Grazie a te, Raffaella. Un bel commento che, per me, è anche un'ottimo spunto di riflessione.

      Grazie ancora :)
      Flavio

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  8. Ciao Flavio, grazie di essere passata da me...e ora passando io da te scopro il tuo bellissimo blog;-))

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    1. Grazie Francesca, mi fa piacere che tu sia passata :)

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  9. Nice post. It was very interesting to read this interview and he is talented photographer no doubt about that.

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  10. meravigliose queste foto


    passa a trovarmi, nuovo outfit post , mi piacerebbe sapere cosa ne pensi
    un bacione
    Style shouts

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    1. Alessia, grazie anche a te. Passo spesso a visitare il tuo blog.

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  11. adoro gli scatti di Gastel, è senza dubbio un grande maestro!
    Seguimi su http://laviecestchic.blogspot.it
    bacioni

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    1. E' vero Marika, un grandissimo maestro. Lavorare con lui credo sia il sogno di molti aspiranti fotografi, io mi accontento delle sue interviste, estremamente "ispiranti"... come le sue foto.

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  12. Fortunato si ma talentuoso Gastel.
    In effetti poesia e fotografia hanno molto in comune, arrivano dritte dritte alle emozioni.
    Grazie per quest'altro ritratto che ci hai regalato...ahhh quante cose ignoro, mannaggia.
    Buona giornata, Flavio.

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    1. Mooolto talentuoso. Infatti la prima cosa che ho pensato guardando le sue interviste è stata "ma io, se avessi avuto certe fortune, avrei saputo coglierle? Forse la fortuna è passata e non l'ho neppure vista?". Con i se ed i ma, purtroppo, non si fa la storia. Torno alle mie modeste "fotine" e mi accontento di godere delle foto di grandi maestri come Gastel.

      Buon WE :)
      Flavio

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  13. Ciao!!!!
    Che belle foto!!!)

    Buon weekend!

    Un abbraccio!



    Kateryna

    http://fashionbycatia.blogspot.it

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  14. Queste foto sono dei veri e propri capolavori, nati dal genio creativo di un'artista!
    Grazie per il tuo commento! ;D

    A presto,

    Benedetta

    www.daddysneatness.blogspot.com

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  15. mi risulta qualcuno di molto umile, riconoscente per la fortuna che ha avuto. Sono rimasta a guardare la foto dei palloni e quella con la donna di bianco di profilo per un bel pò, le trovo molto poetiche, rilassanti, leggere (infatti lui voleva essere poeta, e nella fotografia può esserci poesia, giusto?) e poi non riuscivo a staccare gli occhi da quelli dell'ultima foto. Poi mi è piaciuto tanto il passagio a proposito di Linda Evangelista! ho fatto bene a tornare a vedere questo post!

    xoxo from france

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    1. Grazie Nastassja, mi fa davvero tanto piacere che tu abbia fatto un giro fra i miei vecchi post... lo apprezzo molto e mi fa capire che il tempo utilizzato per cercare materiale e scrivere questi post è tempo speso bene. Ne scriverò presto altri, spero altrettanto interessanti.

      Ciao ciao :)
      Flavio

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  16. Grazie Flavio per il tuo affettuoso interessamento al mio lavoro! È grazie ai tuoi lettori per le loro care parole! Spero di incontrarti presto! Giovanni (Gastel) .

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    1. ...Emozionato nel leggere questo commento. Spero anche io possa esserci occasione per un incontro.

      Grazie per le graditissime parole,
      Flavio

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  17. Un vero talento, my dear ^__^

    Lots of Love,

    Nicole

    www.nicoleta.me

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    1. Grazie per il passaggio qui, Nicoleta.

      Ciao :)
      Flavio

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